“Ivy” di Susie Yang
Edito Neripozza
€ 18,00 cartaceo - € 9,99 eBook
415 pagine
TRAMA: Ivy Lin è una ladra. Una ladra e una bugiarda insospettabile. Ha l’aspetto di un’esile ragazza asiatica dagli occhi bellissimi, con ciglia folte e nere e gli angoli allungati che affondano morbidamente nella piega delle palpebre, ma sostituirebbe volentieri sè stessa con una versione bionda con gli occhi azzurri. Ivy Lin è, infatti, una ladra e una bugiarda perchè non vuole essere quella che è, una ragazza asiatica negli Stati Uniti d’America. Non vuole la stessa vita di sua nonna Meifei, un’esistenza governata da noia e da regole ferree. Soprattutto, non vuole un marito buono soltanto a procurare un visto ai parenti o una vita rispettabilmente mediocre ai suoi. L’amore per Ivy deve esistere per sè stesso. Deve contemplare desiderio, eccitazione, libertà, avventura. Quando conosce Gideon Speyer, un rampollo di sangue blu del New England, con un ciuffo di soffici capelli biondi che gli scende dalle tempie fino alla sommità delle orecchie, una pronuncia impeccabile e una casa che sembra un castello in vetro e pietra, Ivy crede perciò di aver trovato una via d’uscita al suo mediocre destino. Certo, Gideon non è come Roux Roman, lo sfrontato ragazzo rumeno che affronta la vita a muso duro e che, con quell’aria da cattivo ragazzo, la attrae irresistibilmente. Gideon ha il successo scritto nei geni, è un giovane bianco destinato a un dottorato a Stanford e ad avere il cognome in qualche lista annuale di Forbes. Ma Ivy, dalla sua, ha la furbizia della nonna Meifei, quell’abilità mimetica, quella propensione a fingere tipica di chi non ha niente e vuole tutto. Così, anni dopo, durante una vacanza trascorsa in un lussuoso cottage degli Speyer, Ivy esercita le sue arti e, tra cene eleganti e gite al mare, riesce a farsi accettare da Gideon e dal suo clan. Ma proprio mentre sta per avere quello che ha sempre desiderato, il passato riaffiora, minacciando la vita quasi perfetta per cui ha lavorato così duramente.
LA MIA RECENSIONE
Quando ho visto l’uscita di “Ivy” sono stata subito attratta dalla copertina e leggendo poi la trama, che fa pensare ad una storia molto interessante ed intrigante, ho deciso di leggerlo, ma il mio intuito questa volta si è sbagliato, il libro non mi è piaciuto.
Ivy è una ladra, quando ha cinque anni si trasferisce con la famiglia dalla Cina negli Stati Uniti, la sua famiglia però è molto tradizionalista, non riesce ad integrarsi al nuovo paese in cui vivono e continuano a seguire le loro tradizioni e regole diverse da quelle delle famiglie americane. Ivy soffre di ciò, lei è attratta dalla vita americana e sopratutto è attratta dall’alta società alla quale appartengono i suoi coetanei del liceo, si ribella alle regole della sua famiglia e fa di tutto per uscirne, sopratutto fa di tutto per riuscire a conquistare Gideon, il ragazzo perfetto, bello e ricco.
Fin dalle prime pagine il romanzo mi ha annoiata, è tutto piatto, gli eventi, i personaggi sono privi di carattere, sopratutto Ivy, lei è lì che non fa nulla, una persona che ho odiato e avrei preso a schiaffi, la mia vita a ventisette anni è stata più attiva ed avventurosa di quella di Ivy. E poi c’è la storia d’amore con Gideon che è di una pesantezza totale, una relazione senza brio, senza emozione, due persone che dicono di amarsi ma in realtà ciò che trasmettono al lettore è solo noia. C’è solo un colpo di scena a metà libro, a quel punto mi sono detta “era ora, ci voleva un po’ di movimento” ma invece mi sono sbagliata, anche il colpo di scena diventa noioso. E non parliamo di eventi senza senso che sono inseriti, a parer mio, solo per allungare la storia. Ci sono molte parti che potevano rendere il romanzo bello ed avvincente ma sono state rese noiose dall’autrice, ho pensato di stoppare la lettura a metà ma ero curiosa di conoscere il finale, un finale imprevedibile? No, un finale inutile, scontato, con eventi senza un senso.
La lettura è sempre soggettiva, ma io non vi consiglio di leggerlo, non c’è stato nulla di positivo in questo romanzo.