domenica 31 ottobre 2021

Recensione - “Stoniamo come miele sul fondente” di Marta Fiorini

 
“Stoniamo come miele sul fondente” di Marta Fiorini

€ 9,99 cartaceo - € 1,99 eBook

207 pagine 

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TRAMA: Prendete una ragazza di Londra, pantofolaia e abitudinaria, che sogna il vero amore e divora miele, tanto colorata e delicata da sembrare uscita da un film d’altri tempi; aggiungeteci un bel cioccolatiere, barba scura e ghigno scanzonato, appassionato di rum e bachata, poco incline a relazioni stabili e molto, molto smaliziato. Mischiateli e otterrete note stonate come quelle che genera il miele unito al fondente. Se poi li immaginate circondati da affascinanti cottage imbiancati da una spolveratina di neve, nel villaggio Bourton On The Water, contea di Gloucestershire in Gran Bretagna e amalgamati a personaggi secondari, singolari e insoliti...  Dite che ne uscirà un disastro?  Anche Crystal la pensa così, nulla si accosta peggio di lei e Roy. Delle volte però in amore non conta solo la compatibilità, talvolta è necessario un pizzico di sale... o forse di pepe?

LA MIA RECENSIONE 

“Stoniamo come miele sul fondente” era ciò di cui avevo bisogno in questo periodo fatto di stress, avevo proprio bisogno di una storia romantica, dolce, una storia che mi avrebbe fatto sognare ad occhi aperti, con Crystal e Roy ho vissuto davvero dei momenti magici, loro sono stati la mia coccola. 
Crystal è una ragazza di Londra che sogna il vero amore, una ragazza all’antica, ama passare le giornate a casa con il suo pigiamone ad ape e la sua gatta, ma questa sua confort zone viene distrutta dall’incontro con Roy, il suo opposto, donnaiolo, eccentrico, che vuole solo divertirsi con le donne e non cerca l’amore. Ma Roy dal primo giorno in cui incontra Crystal deve fare i conti con i suoi sentimenti e il suo modo di essere rischia di ribaltarsi.
Ho amato “stoniamo come miele sul fondente”, una storia d’amore che fa sognare il lettore, è stata una dolce coccola, mi sono rintanata tra le pagine del libro sentendomi a casa e cullata, i personaggi sono diventati degli amici, soprattutto Crystal, lei è magnifica, la sua dolcezza, la sua semplicità mi hanno conquistata. Il romanzo mi ha fatto venire anche tanta fame, si parla molto di dolci, miele e cioccolato e durante la lettura riuscivo a percepire sia il sapore che l’odore delle prelibatezze preparate, tanto da preparare un dolce dedicato alla storia, una torta di mele, cannella e miele (ECCO LA RICETTA). 
Mi sono innamorata dell’ambientazione, il piccolo villaggio di Bourton on the water, nella campagna inglese, innevato, già addobbato per le festività natalizie, che voglia di trovarmi lì con tutti i personaggi. 
E poi c’è stato il finale, emozionante, bello, da far innamorare il lettore. Ho amato tutto della storia di Crystal e Roy, una commedia romantica che scalda il cuore ed emoziona, ne consiglio assolutamente la lettura ma attenzione, perché durante la lettura farete una grande scorpacciata di cioccolato e miele. 
“Stoniamo come miele sul fondente” sarà la vostra coccola. 


Ricetta - Torta di mele, cannella e miele

La torta di mele è uno dei miei dolci preferiti, aromatizzata con la cannella poi è perfetta. Questa volta ho voluto aggiungere del miele, e l'ispirazione l'ho avuta durante la lettura del romanzo "Stoniamo come miele sul fondente" (Clicca qui per la recensione del libro), c'è una scena in cui la protagonista (un'amante del miele) assaggia un dolce di mele, cannella e miele, allora perché no? Proviamo questa nuova versione della mia cara torta di mele.
Il risultato è stato ottimo, la torta è buonissima, morbida, con la superfice caramellata e l'interno soffice da leccarsi i baffi. Una fetta tira un'altra.

INGREDIENTI

330 gr di farina
225 gr di  zucchero
4 mele (3 a dadini da mettere nell'impasto - 2 a fette per decorare)
135 ml di olio
4 uova
1 yogurt bianco
1 bustina di lievito pane angeli
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di cannella in polvere
zucchero grosso "Brown Sugar" (per guarnire) si può usare anche lo zucchero classico

PROCEDIMENTO
  • Mescolare lo zucchero con le uova.
  • Aggiungere olio, yogurt, sale e continuare a mescolare.
  • Aggiungere poi la farina, il lievito pane angeli e la cannella.
  • Versare infine 3 mele tagliate a dadini e incorporarle all'impasto.
  • Versare l'impasto in uno stampo imburrato o foderato da carta da forno (lo stampo di circa 26 cm di diametro)
  • Decorare con 2 mele tagliate a fettine, disporle a raggiera e cospargerle di zucchero grosso.
  • Infornare a 180 gradi fin quando non è ben dorata, 40 minuti circa, ma dipende dal forno (per assicurarsi della cottura fare la prova dello stuzzicadenti)
  • Una volta cotta togliete la torta dalla teglia e ponetela su un piatto o vassoio o altro e guarnirla in superficie con miele messo a filo o come preferite.

giovedì 21 ottobre 2021

Recensione - “Lady Jane” di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows

“Lady Jane” di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows

Edito Piemme

428 pagine

€ 18,00 cartaceo - € 8,99 eBook 

«Tagliatele la testa!» Sin dai tempi di Enrico VIII sentire quest'ordine non è poi tanto raro. Mogli scomode, consiglieri in odore di congiura, figli legittimi e bastardi... Al sovrano di turno basta schioccare le dita e zac! Per non parlare del veleno. Insomma, se Lady Jane Grey preferisce i saggi sulle barbabietole alla vita di corte, un motivo c'è. Peccato che, quando sei nella linea di successione alla corona inglese, puoi ritrovarti sposata con un tizio mai visto prima. Bello, questo sì, ma con un segreto decisamente ingombrante. Soprattutto quando ti mettono addirittura sul trono, e la tua prima concorrente è la cugina Maria - che non per nulla passerà alla storia come 'Bloody Mary'. O forse no. Già, perché le autrici hanno stabilito che questa turbolenta epoca storica era troppo cupa, quindi hanno deciso di rimescolare le carte, aggiungere un pizzico di magia et voilà, ecco a voi un romanzo di cappa e spada con atmosfere alla Bridgerton e una Lady Jane che da sacrificabile pedina dinastica diventa un'eroina anticonvenzionale e molto umana. Ma non del tutto... 

LA MIA RECENSIONE 

Lady Jane Grey è stata la prima regina d’Inghilterra e di Irlanda a governare per soli nove giorni. Quando seppe della sua salita al trono decisa dal cugino Edoardo VI, non ne fu molto entusiasta, perché legittima erede dopo la morte di Edoardo VI era Maria,  ma venne convinta dal suocero e dalla madre in quanto con Maria la fede anglicana sarebbe stata sostituita con quella cattolica, così Jane si convinse ad diventare regina. Riuscì ad essere regina per nove giorni perché Maria, legittima erede al trono per successione ebbe il consenso del popolo, così Jane e suo marito furono catturati ed imprigionati su ordine di Maria stessa e dopo otto mesi fu condannata a morte. 

Ciò che mi ha spinto a leggere “Lady Jane” è stata la copertina, appena l’ho vito me ne sono innamorata e l’ho comprato, poi ho letto la trama che mi ha convinta ancora di più ad immergermi nella sua lettura. “Lady Jane” non è il classico romanzo storico ma è a mio parere molto di più, sulla base della vera storia di Lady Jane Grey, Regina per soli nove giorni, è stato creato un romanzo che racchiude oltre a storia anche fantasia e magia, molti eventi sono stati infatti modificati e resi fantastici, si parla di incantesimi, maledizioni ed esseri fantastici. Dopo la lettura del primo capitolo ero un po’ perplessa, avevo timore di trovarmi tra le mani una storia poco coinvolgente, e sopratutto perché  alcuni eventi storici sono stati cambiati, stravolti e mixati con il fantastico mi hanno resa timorosa di trovarmi tra le mani un libro che avrei abbandonato perché per me il romanzo storico non va modificato, deve essere fedele a ciò che accadde, ma ho dovuto ricredermi, la storia mi ha subito coinvolta, è stata molto movimentata, non noiosa, e sopratutto una storia per niente banale ma molto originale. 

Non è semplice trasformare e rendere unico un evento storico, di solito si cade nell’errore di strafare o di annoiare il lettore, ma in questo caso le autrici sono state davvero geniali, con Lady Jane, re EdoardoVI e Gifford, marito di Jane, ho vissuto una bellissima avventura, una storia ben costruita, che coinvolge il lettore rendendolo partecipe in tutto ciò che accade, una storia con tanta adrenalina, con un pizzico di ironia e tanta ma tanta magia. Vi consiglio di leggerlo perché è davvero bello, una storia diversa dal solito, molto originale che conquista pagina dopo pagina. 

sabato 9 ottobre 2021

Recensione - “Ivy” di Susie Yang

 

“Ivy” di Susie Yang

Edito Neripozza 

€ 18,00 cartaceo - € 9,99 eBook 

415 pagine

TRAMA: Ivy Lin è una ladra. Una ladra e una bugiarda insospettabile. Ha l’aspetto di un’esile ragazza asiatica dagli occhi bellissimi, con ciglia folte e nere e gli angoli allungati che affondano morbidamente nella piega delle palpebre, ma sostituirebbe volentieri sè stessa con una versione bionda con gli occhi azzurri. Ivy Lin è, infatti, una ladra e una bugiarda perchè non vuole essere quella che è, una ragazza asiatica negli Stati Uniti d’America. Non vuole la stessa vita di sua nonna Meifei, un’esistenza governata da noia e da regole ferree. Soprattutto, non vuole un marito buono soltanto a procurare un visto ai parenti o una vita rispettabilmente mediocre ai suoi. L’amore per Ivy deve esistere per sè stesso. Deve contemplare desiderio, eccitazione, libertà, avventura. Quando conosce Gideon Speyer, un rampollo di sangue blu del New England, con un ciuffo di soffici capelli biondi che gli scende dalle tempie fino alla sommità delle orecchie, una pronuncia impeccabile e una casa che sembra un castello in vetro e pietra, Ivy crede perciò di aver trovato una via d’uscita al suo mediocre destino.  Certo, Gideon non è come Roux Roman, lo sfrontato ragazzo rumeno che affronta la vita a muso duro e che, con quell’aria da cattivo ragazzo, la attrae irresistibilmente. Gideon ha il successo scritto nei geni, è un giovane bianco destinato a un dottorato a Stanford e ad avere il cognome in qualche lista annuale di Forbes. Ma Ivy, dalla sua, ha la furbizia della nonna Meifei, quell’abilità mimetica, quella propensione a fingere tipica di chi non ha niente e vuole tutto. Così, anni dopo, durante una vacanza trascorsa in un lussuoso cottage degli Speyer, Ivy esercita le sue arti e, tra cene eleganti e gite al mare, riesce a farsi accettare da Gideon e dal suo clan. Ma proprio mentre sta per avere quello che ha sempre desiderato, il passato riaffiora, minacciando la vita quasi perfetta per cui ha lavorato così duramente. 


LA MIA RECENSIONE

Quando ho visto l’uscita di “Ivy” sono stata subito attratta dalla copertina e leggendo poi la trama, che fa pensare ad una storia molto interessante ed intrigante, ho deciso di leggerlo, ma il mio intuito questa volta si è sbagliato, il libro non mi è piaciuto. 
Ivy è una ladra, quando ha cinque anni si trasferisce con la famiglia dalla Cina negli Stati Uniti, la sua famiglia però è molto tradizionalista, non riesce ad integrarsi al nuovo paese in cui vivono e continuano a seguire le loro tradizioni e regole diverse da quelle delle famiglie americane. Ivy soffre di ciò, lei è attratta dalla vita americana e sopratutto è attratta dall’alta società alla quale appartengono i suoi coetanei del liceo, si ribella alle regole della sua famiglia e fa di tutto per uscirne, sopratutto fa di tutto per riuscire a conquistare Gideon, il ragazzo perfetto, bello e ricco. 
Fin dalle prime pagine il romanzo mi ha annoiata, è tutto piatto, gli eventi, i personaggi sono privi di carattere, sopratutto Ivy, lei è lì che non fa nulla, una persona che ho odiato e avrei preso a schiaffi, la mia vita a ventisette anni è stata più attiva ed avventurosa di quella di Ivy. E poi c’è la storia d’amore con Gideon che è di una pesantezza totale, una relazione senza brio, senza emozione, due persone che dicono di amarsi ma in realtà ciò che trasmettono al lettore è solo noia. C’è solo un colpo di scena a metà libro, a quel punto mi sono detta “era ora, ci voleva un po’ di movimento” ma invece mi sono sbagliata, anche il colpo di scena diventa noioso. E non parliamo di eventi senza senso che sono inseriti, a parer mio, solo per allungare la storia. Ci sono molte parti che potevano rendere il romanzo bello ed avvincente ma sono state rese noiose dall’autrice, ho pensato di stoppare la lettura a metà ma ero curiosa di conoscere il finale, un finale imprevedibile? No, un finale inutile, scontato, con eventi senza un senso. 
La lettura è sempre soggettiva, ma io non vi consiglio di leggerlo, non c’è stato nulla di positivo in questo romanzo.