venerdì 27 agosto 2021

Leggendo l'Afghanistan

 Quello che sta succedendo in Afghanistan in questi giorni è davvero triste, un paese che  purtroppo è destinato a non vivere in pace, a non evolversi, a non tutelare i cittadini e i loro diritti. La gente è disperata, cerca di fuggire per raggiungere la libertà tanto desiderata, per rifarsi finalmente una vita lontana dalla morte, dall'orrore, dal dolore. 

In questo post ho deciso di raccogliere alcuni romanzi ambientati in Afghanistan, alcuni già letti, altri sono nella mia wishlist, romanzi che parlano di donne, di bambini ai quali viene negata la loro infanzia, romanzi che mostrano agli occhi del lettore cosa accade in un paese devastato da una guerra che non finisce più.

"Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini

  euro 11,30 cartaceo - euro 7,99 ebook

362 pagine

Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.


"E l'eco rispose" di Khaled Hosseini

euro 11,30 cartaceo - euro 7,99 ebook

455 pagine

Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra.

"Mille splendidi soli" di Khaled Hosseini

euro 11,30 cartaceo - euro 7,99 ebook

407 pagine

A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua "kolba" di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza.

"Il libraio di Kabul" di Asne Seierstad

euro 9,50 cartaceo - euro 5,99 ebook

269 pagine

Novembre 2001. Åsne Seierstad entra a Kabul e nella vita di Sultan Khan, il libraio che ha pagato con il carcere lo scontro per la dignità della sua nazione. La giovane reporter norvegese diventa per quasi un anno "la figlia bionda" di Sultan, ospite nella sua casa e testimone di amori proibiti, crimini, punizioni, ribellioni giovanili e ingiustizie che segnano la vita quotidiana della famiglia Khan, divisa tra l'onore e le umiliazioni subite, soprattutto dalle donne, sotto il regime talebano. Il libraio di Kabul è il resoconto di quell'esperienza straordinaria, la voce di un popolo che cerca di risollevarsi dopo la guerra, i sogni di riscatto che squarciano il buio di una società in lotta per la sopravvivenza.


"Il viaggio di Parvana" di Deborah Ellis

euro 10,49 cartaceo - euro 4,99 ebook

190 pagine

Parvana è al funerale di suo padre, in un villaggio sperduto nel deserto. Ora Parvana è sola. Deve guardarsi dai Telebani e continua il suo viaggio alla cieca, in un territorio poverissimo, devastato da mine e bombe. Accanto al cadavere di una donna scopre un bimbo piccolo, che chiama Hassan e prende con sé. Al duo si unirà Asif, ragazzino senza una gamba trovato in una caverna, che accetta di malagrazia di obbedire a una femmina; e poi Leila, una bambinetta sudicia che accudisce la nonna in un villaggio abbandonato. Mentre il cammino continua, tra paura e speranza, Parvana continua a spedire lettere immaginarie alla sua amica Shauzia. 



"Fiori di Kabul" di Gabriele Clima

euro 11,40

160 pagine

Maryam abita a Kabul. Come tante ragazze afgane, ha un padre fedele alla tradizione rigida e ultraconservatrice diffusa nel Paese che nega alle donne ogni forma di libertà. Un giorno, a casa di Maryam, si ferma una straniera. Sta attraversando l’Afghanistan con la sua bicicletta. Per Maryam quell’incontro segnerà una svolta. Alle donne, in Afghanistan, è vietato andare in bicicletta; è vietato protestare, fare sport in pubblico, uscire di casa senza permesso. Ma Maryam sa che le cose si possono cambiare. E quando sarà abbastanza grande per prendere le sue decisioni, sceglierà proprio una bicicletta come strumento di emancipazione. Il suo non sarà un semplice viaggio: sarà un esempio per uomini e donne, una piccola rivoluzione silenziosa attraverso uno dei Paesi con la più alta discriminazione di genere. 

"Stanotte guardiamo le stelle" di Ali Ehsani

euro 9,02 cartaceo - euro 6,99 ebook

270 pagine

Afghanistan, anni novanta. Ali è un ragazzino che trascorre le giornate tirando calci a un pallone con il suo amico Ahmed, in una Kabul devastata dalla lotta tra fazioni, ma non ancora in mano ai talebani. La città non è sempre stata così, gli racconta suo padre: un tempo c'erano cinema, teatri e divertimenti, ma ad Ali, che non ha mai visto altro, la guerra fa comunque meno paura delle sgridate del maestro o dei rimproveri della madre. Il giorno in cui, di ritorno da scuola, Ali trova un mucchio di macerie al posto della sua casa, quella fragile bolla di felicità si spezza per sempre. Convinto inizialmente di aver solo sbagliato strada, si siede su un muretto e aspetta il fratello maggiore Mohammed, a cui tocca il compito di spiegargli che la casa è stata colpita da un razzo e che i genitori sono morti. Non c'è più niente per loro in Afghanistan, nessun futuro e nessun affetto, ma "noi siamo come uccelli  e voleremo lontano", gli dice Mohammed, che lo convince a scappare. E in quello stesso istante, l'istante in cui inizia il loro grande viaggio, nascosti in mezzo ai bagagli sul portapacchi di un furgone lanciato verso il Pakistan, Mohammed diventa per Ali un padre, il miglior amico e, infine, un eroe disposto a tutto pur di non venire meno alla promessa fattagli alla partenza: Ali tornerà a essere libero e a guardare le stelle, come faceva da bambino quando il padre gli spiegava le costellazioni sul tetto di casa nelle sere d'estate. Dal Pakistan all'Iran, e poi dall'Iran alla Turchia, alla Grecia e infine all'Italia, quella di Ali e Mohammed è un'epopea tragica, ma anche una storia di coraggio, determinazione e ottimismo.

"Sotto il burqa" di deborah Ellis

euro 11,00 cartaceo - euro 6,99 ebook

160 pagine

Immagina di vivere in un Paese in cui donne e ragazze non possono uscire di casa senza essere scortate da un uomo. Immagina di dover indossare abiti che coprono ogni centimetro del tuo corpo, viso compreso. Questa era la vita in Afghanistan sotto il regime dei talebani. Questa è la vita a cui si ribella Parvana, undici anni, che non ha paura di travestirsi da ragazzo per poter uscire di casa e lavorare, per se stessa, per la sua famiglia, per cambiare le cose. La sua è una vita immaginata, ma basata su testimonianze vere raccolte dall'autrice nei campi per rifugiati pakistani. Perché tutte le Parvana del mondo hanno bisogno che si parli di loro. 



"Lezioni proibite" di Suraya Sadeed

euro 17,50 cartaceo - euro 8,75 ebook

317 pagine

Quando fa ritorno nell'Afghanistan dei talebani, dopo il ritiro dei sovietici, Suraya non riesce a credere ai propri occhi. Lei che a Kabul è nata e si è laureata, non può non sconvolgersi di fronte a quella devastazione, quella povertà, quell'arretratezza. In uno dei famigerati campi delle vedove, dove migliaia di donne si aggirano lacere e affamate, sfruttate come schiave del sesso, le si fa incontro un fantasma coperto dal burka. Il fantasma, di cui scorge solo una mano devastata, la riconosce. È una sua coetanea, poco più che quarantenne, laureata allo stesso college, probabilmente di buona famiglia. Vergognandosi di se stessa, così come si è avvicinata la donna se ne va, senza lasciare tracce. Quell'incontro diventa per Suraya l'immagine simbolo di un regime che ha d'un tratto cancellato i diritti di metà della popolazione. Le donne non possono più lavorare, studiare, curarsi. Quelle che rimangono senza un marito sono condannate alla miseria. Per Suraya, l'unico modo per spezzare questo circolo vizioso è dare un'istruzione alle ragazze. Così, decide di aprire per loro una scuola segreta, nelle stanze di una vecchia pensione. Tutti rischiano, lei, le insegnanti, le ragazze. Della scuola non si parla mai, né al telefono né per lettera, nessuno deve sapere. Ma, pur nascosta, la scuola arriva a contare centinaia di allieve. Perché, come dice un detto afghano, goccia dopo goccia si forma un fiume.

domenica 8 agosto 2021

Recensione “Il gene del talento” di Hideo Kojima - Dal 14 luglio in libreria

 

IL GENE DEL TALENTO E

I MIEI ADORABILI MEME

PAGINE - 200 ca.

EDITORE 451

TRADUTTORI - DAVIDE CAMPARI PREZZO - 17,00 €

Una raccolta di saggi e ricordi di Hideo Kojima, il visionario genio creatore di alcuni dei videogame più venduti di sempre. Kojima ci rende partecipi del suo rapporto con la cultura pop e per farlo si rifà al concetto di “meme”, elemento condivisibile da tutti, che crea un’immediata connessione con chi abbia avuto la stessa esperienza. Ed ecco che libri, film - il preferito è 2001 Odissea nello spazio - e musica, così come gli anime che adorava nell’infanzia, legano immediatamente il lettore al laboratorio di Kojima, ricordandoci che esiste, intorno ad ognuno noi, un mondo pronto a essere trasformato e a trasformarci ogni volta che scegliamo un libro o cambiamo playlist sul nostro cellulare. 

LA MIA RECENSIONE 

Per la rubrica di agosto di #viaggiandoinoriente ho scelto di leggere “Il gene del talento” di Hideo Kojima e ringrazio la casa editrice per la copia in omaggio. Questo mese il viaggio sarà in Giappone e sarà abbastanza particolare perché conosceremo una figura molto importante nell’ambito dei videogame. Hideo Kojima è uno dei creatori di videogame più importanti e noti al mondo, e grazie al suo libro impariamo a conoscerlo un po’ meglio, infatti Hideo Kojima in tale testo raggruppa saggi, ricordi, testi che maggiormente riguardano il mondo lei libro e del cinema. Oltre ad essere un grande creatore lui è anche un grande lettore e appassionato di film. 

Il libro è stato molto interessante, è stato bello sopratutto perché l’autore parla delle sue passioni come se fosse un diario, raccogliendo ricordi, sensazioni, e da anche tanti consigli sulla lettura. La cosa che mi è piaciuta molto è stato il suo modo di coinvolgere il lettore e fa amare ancora di più la lettura, dalle sue parole ne traspira tutto il suo amore per l’argomento.

Un libro da leggere tutto d’un fiato pieno di curiosità, coinvolgente, se vi piacciono i saggi ve lo consiglio. 

Hideo Kojima è da decenni è una delle figure più influenti e innovative nel panorama del game designing: autore di Metal Gear e di Death Stranding, gioco la cui uscita è stata accolta come un vero e proprio evento, nel 2020 è stato trai giurati del Festival del Cinema di Venezia 2020.