domenica 4 aprile 2021

Recensione - “La legge del silenzio” di Kimberly McCreight

“La legge del silenzio” di Kimberly McCreight
Edito Nord
€ 17,67 cartaceo - € 9,99 eBook 

 “La legge del silenzio” è un thriller che mi ha incuriosita fin dall’inizio, una storia che mette in evidenza, oltre ad un omicidio da risolvere, anche rapporti di amicizia e sopratutto la vita matrimoniale, le difficoltà, le incomprensioni, il sentirsi un estraneo nelle propria famiglia. Una storia che nonostante sia caratterizzata da pochi colpi di scena non tanto eclatanti sa incuriosire e tenere il lettore incollato alle pagine. 

In un quartiere di Brooklyn una sera viene trovata dal marito una donna morta nella sua stessa abitazione, unico indiziato è il marito stesso, ogni cosa riporta a lui, anche se lui ritiene di essere innocente. Per poter dimostrare la sua innocenza si rivolge ad una sua amica di università,Lizzie, che lavora come avvocato in un prestigioso studio legale, Lizzie è convinta dell’innocenza del suo assistito, ci sono delle cose che non quadrano così inizia ad indagare, a raccogliere prove e a farsi affiancare da esperti per lo svolgimento delle indagini per poter dimostrare l’innocenza di Zach. 


Il romanzo è caratterizzato da un intreccio di storie, di vite, mettendo in evidenza le problematiche di un po’ tutti i personaggi, problematiche che riguardano sopratutto il rapporto di coppia, e poi c’è un caso da risolvere, Amanda, moglie devota, perfetta, viene uccisa, e questo scombussola le vite degli amici e sopratutto la vita del marito accusato. Una coppia che all’apparenza può sembrare perfetta, felice, ma che in realtà non lo è, sono tante le cose taciute, le incomprensioni, e sopratutto è tanto l’egoismo e il pensare a se stessi, è ciò che avvelena il matrimonio. 


Una storia a mio parere ben costruita, che sa attirare l’attenzione, e sa tenere il lettore incollato alle pagine, non ci sono tanti colpi di scena, gli unici avvengono verso la fine e non sono eclatanti da togliere il fiato, però nonostante ciò il romanzo mi è piaciuto, le indagini svolte da Lizzie mi hanno appassionata, mi è piaciuta anche molto la sua storia personale non tanto semplice con un marito alcolizzati, Lizzie è stato l’unico personaggio che mi è piaciuto, forte, determinata, grintosa, nonostante le sue problematiche lei va avanti con il caso e non permette alla sua vita privata di influenzare tutto, anzi sa ben scindere le due cose, gli altri personaggi mi sono risultati antipatici, superficiali, matti, Lizzie è l’unica persona pacata e normale, e il finale è stato inaspettato, anche se qualcosina avevo intuito ma non fino a quel punto, intrecci, segreti, ricatti hanno compensato la mancanza dell’essere un thriller psicologico. 

Un libro che vi consiglio di leggere perché Lizzie, la protagonista, con le sue indagini e la sua storia vi terra incollati alle pagine fino alla fine. Un romanzo che sa coinvolgere. 

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