sabato 30 gennaio 2021

Recensione - “Lady Chevy” di John Woods

 
“Lady Chevy” di John Woods 

Edito NN Editore 

320 pagine

18,00 € cartaceo - 8,99 € eBook 


Amy Wirkner ha diciotto anni e tutta la vita davanti: intelligente e determinata, vuole andare al college e diventare una veterinaria, per lasciarsi alle spalle i bulli, che la chiamano Lady Chevy per il suo fondoschiena massiccio come una Chevrolet, e i suoi genitori, eredi di un retaggio culturale razzista e responsabili di pessime scelte. Come molti altri cittadini di Barnesville, Ohio, i Wirkner hanno infatti venduto i diritti di estrazione mineraria delle proprie terre alla Demont, che sta avvelenando l’acqua e gli abitanti, incluso il fratellino di Amy. Una notte, alla porta di Lady Chevy bussa Paul, il ragazzo di cui lei è innamorata, che vuole far saltare in aria una cisterna della Demont. Amy si lascia coinvolgere e dovrà fare i conti con un omicidio spietato, un assillante senso di colpa, e con l’enigmatico agente Hastings. Intrecciando toni noir e atmosfere di horror quotidiano, John Woods racconta un’America violenta e maltrattata, devastata da irrimediabili ambiguità morali. E ci regala Lady Chevy, una protagonista indimenticabile, che non ha paura del mostro nascosto nella sua anima ed è pronta a liberarlo pur di conquistare il cielo aperto del futuro.


LA MIA RECENSIONE

Ipnotico

Tossico

Crudele 

Ecco gli aggettivi con i quali descrivo “Lady Chevy”.

 Il romanzo è ambientato in una piccola cittadina in Ohio dove la società Demont ha acquistato i diritti per appropriarsi dei minerali sotto il sottosuolo, questo rende l’acqua e l’aria della zona tossica. Amy con la sua famiglia vivono in una casa mobile ed hanno venduto alla Demont i diritti per l’appropriazione mineraria. Amy ha diciotto anni il suo sogno è diventare veterinaria ma una sera i suoi sogni rischiano di andare in fumo, il suo amico Paul la coinvolge in un atto terribile, fanno  scoppiare una cisterna della Demont e durante la fuga c'è anche uno scontro a fuoco dove qualcuno perderà la vita. Riusciranno a risalire ai due ragazzi? Chi tradirà chi? 

“Lady Chevy” è stato un romanzo spettacolare, geniale, oscuro, cupo e tossico, una volta iniziato è impossibile lasciarlo, la pacatezza con la quale vengono raccontati i fatti mette i brividi, fatti alquanti crudeli e anche macabri, ed essendo io una debole di cuore, alcune scene un poco crudeli mi hanno fatto uno strano effetto. I personaggi sono stati un poco cupi ed inquietanti sopratutto Amy e l’agente Hastings, lui nella sua pacatezza mi ha messo i brividi, anche perché il suo sembrare buono nasconde delle ombre, è uno di quei personaggi che incutono paura, anche Amy verso la metà del romanzo mi ha sorpresa, mi ha trasmesso ansia e timore, e proprio tali caratteristiche hanno reso tutto molto reale, ipnotico e mi hanno incantata tenendomi incollata alle pagine. 

La cittadina di ambientazione è composta da cittadini di origine irlandese - tedesca, tutti con la fissazione della purezza della razza ed alcuni di loro legati alle leggi razziali tedesche vigenti durante il nazismo, diciamo che c’è una bella dose di razzismo, ed è questo, oltre all’inquinamento della zona che spinge Amy a voler andare lontano e fare una vita diversa, e non le do torto, anche io al suo posto avrei desiderato abbandonare quella cittadina malata, cupa è nociva dove non può esserci un futuro roseo.

Il romanzo si divora, una volta iniziato non si molla facilmente, un thriller dalle sfumature noir che incanta il lettore e lo porta in un buco nero dove tutto è malato, la gente, l’aria, l’acqua, le idee, i comportamenti dei cittadini e le cose che accadono. Per me “Lady Chevy” è un capolavoro, una storia geniale con personaggi geniali, non manca qualche colpo di scena, e a metà lettura inizia ad accadere l’impensabile, viene fuori tutta la cattiveria umana, concentrata in un’unica azione che mi ha lasciata senza parole, una prosa perfetta a tratti poetica, non mi meraviglierei se in futuro ne facessero un film. 

Consiglio di leggerlo perché vi incanterà, vi inquieterà, la sua atmosfera cupa vi farà un certo effetto, vi metterà ansia. Un libro da leggere assolutamente. 

giovedì 21 gennaio 2021

Recensione - “L’ombra di Iside” di Marco Buticchi

 

“L’ombra di Iside” di Marco Buticchi 

Longanesi Editore 

€ 19,00 cartaceo - € 9,99 eBook 

 Ci sono enigmi che una sola persona al mondo può sciogliere: Sara Terracini, esperta archeologa e moglie dell’inafferrabile Oswald Breil. Proprio lei, infatti, riceve l’incarico di tradurre le decine di tavolette d’argilla affiorate dalle sabbie d’Egitto, rivelatrici di una storia rimasta fino a ora piena di enigmi. Ma i due coniugi ben sanno che dietro ogni enigma si nasconde una minaccia, stavolta più subdola e infernale di quanto fosse immaginabile… Primo secolo avanti Cristo. Teie è la guardia del corpo assegnata a Cleopatra. La sua ombra, anzi. È la donna responsabile dell’incolumità della regina sin dalla sua nascita. Teie osserverà la sovrana d’Egitto crescere, sfidare gli intrighi di corte, conquistare il trono, innamorarsi pericolosamente di un condottiero romano, recarsi nell’insidiosa capitale dell’Impero più potente del mondo. E la vedrà morire, diventando la sola testimone e custode dell’ultimo segreto di Cleopatra. 9 giugno 1815. Un uomo dalle fattezze di un gigante arriva ad Alessandria d’Egitto, ma non sa ancora che quella terra e i suoi misteri gli entreranno nel cuore e nell’anima, come un dolce veleno. Giovanni Battista Belzoni, di origini italiane ma con cittadinanza inglese, è a caccia di tesori, di testimonianze del passato, di scoperte. Il suo ingegno lo porta a compiere imprese incredibili che gli procurano ricchezze e riconoscimenti, ma anche crescenti rivalità, antipatie e numerosi nemici, pronti a tutto pur di appropriarsi del più prezioso dei tesori rinvenuti da Belzoni: una tavoletta d’argilla che probabilmente indica il luogo di sepoltura della leggendaria regina d’Egitto, Cleopatra, e del suo grande amore, il condottiero romano Antonio."

LA MIA RECENSIONE 

“L’ombra di Iside” è un romanzo pieno di avventura e di fascino che si legge tutto d’un fiato portando il lettore a vivere un’avventura davvero fantastica. Il romanzo ha tripla ambientazione temporale. In Egitto vengono trovate delle tavole scritte in greco dalla guardia personale di Cleopatra, la lettura delle tavole ci porta indietro di secoli, nell’antico Egitto, dove in compagnia di Teie conosciamo la storia di Cleopatra dalla sua nascita alla morte. Durante la traduzione delle tavole l’archeologa Terracini, si accorge che manca l’ultima, la tavola che dovrà svelare un grande segreto riguardate la tomba della regina, così si mette sulle tracce di Giovanni Battista Belzoni, avventuriero del 1815, colui che ha ispirato il personaggio di Indiana Jones. 

Il romanzo mi ha conquistata fin da subito, una storia molto dettagliata che minuziosamente racconta la storia di Cleopatra e di Giovanni Battista Belzoni, un archeologo italiano esperto di egittologia. La storia non annoia, in ogni capitolo c’è sempre qualcosa che cattura l’attenzione e che lascia con il fiato sospeso e questo spinge ad andare avanti senza staccarsi dalle pagine. 

La storia nonostante racconti eventi storici come anche i rapporti tra Egitto e Roma, gli scontri e le lotte che avvennero dopo l’assassinio di Cesare, non crea confusione, non è pesante, non da la sensazione di leggere un libro di storia, anzi, tutto è molto fluido, non crea confusione.

La storia è ben costruita e l’intera vicenda è geniale, ci sono tanti libri che parlano di Cleopatra e sembrano tutti gli stessi, “L’ombra di Iside” invece mette insieme storia e fantasia così da creare un romanzo unico che si distingue dagli altri, e durante la lettura ho immaginato tutto come se stessi guardando un film, avete presente Indiana Jones? Ecco così, nel romanzo si respira lo stesso grado di avventura. 

Un romanzo che consiglio di leggere perché vivrete una grande avventura alla scoperta dell’antico Egitto sulle tracce di una delle regine più famose al mondo, Cleopatra, un romanzo che vi terrà con il fiato sospeso con i suoi misteri, che vi terrà incollati alle pagine fino alla fine senza annoiarvi. 




lunedì 4 gennaio 2021

#viaggiandoinoriente - Recensione - “Habibi” di Craig Thompson


“Habibi” 

Di Craig Thompson 

Rizzoli Lizard 

672 pagine

€ 35,00

In un panorama epico fatto di deserti, harem e labirintici agglomerati urbani traboccanti di vita e di miseria, si dipana la storia di due anime schiave, portate l'una nelle braccia dell'altra da un destino nato e cresciuto per restare eterno. Lei è Dodola: bambina, poi donna, poi madre imprigionata in un mondo di uomini. Lui è Zam, orfano che nella ragazza - e nelle storie della cultura e della mitologia islamica con cui lei lo crescerà - troverà un amore assoluto, viscerale, indispensabile. Dai miseri villaggi a sud della prosperosa Wanatolia, al deserto popolato di nomadi e criminali, all'opulenza del Palazzo del terribile Sultano, Habibi ("mio amato") traccia nelle morbide curve della calligrafia araba una parabola sul nostro rapporto col mondo naturale, sull'abissale divario tra primi e terzi mondi, sull'eredità comune di cristianesimo e islamismo e, soprattutto, sulla magica, insostituibile forza del racconto.

LA MIA RECENSIONE 

 Per la rubrica di gennaio #viaggiandoinoriente medio-oriente e nord Africa ho deciso di leggere la graphic novel “Habibi” di Craig Thompson. “Habibi” è la storia d’amore di Dodola e Zam, entrambi schiavi, lei araba venduta bambina ad un uomo come sua moglie e poi rapita e fatta diventare schiava, lui schiavo perché nero e quindi considerato inferiore, i due ancora bambini riescono a fuggire e iniziano una vita nel bel mezzo del deserto in una barca. Dodola ha il dono di raccontare storie e il momento più bello è quando i due si accoccolano insieme con la voce di Dodola che racconta una storia. Passa il tempo e Zam e Dodola crescono e tra loro nasce qualcosa ma la vita è dura e i ragazzi si ritroveranno separati, Dodola viene condotta da uno sceicco e diventa la sua preferita ma dovrà anche sottostare ai suoi capricci e alle sue violenze, Zam va alla ricerca della sua amata ma lungo il percorso incontrerà peripezie. Riusciranno a ritornare insieme?

Ho amato “Habibi”, una graphic novel stupenda, sia dal lato estetico che nel contenuto, la copertina è importante, sembra di avere tra le mani un libro di valore, le raffigurazioni sono bellissime, così vere, esternano ogni sentimento, ogni emozione dei personaggi, e la storia è unica, una storia che parla di amore, di discriminazione, di sottomissione delle donne, di religione, una storia che insegna molto e che si legge tutta d’un fiato nonostante la sua complessità.

“Habibi” è una parola araba e significa “mio amato” ed è maschile, al femminile diventa “Habibti”. 

Nella storia si parla molto di religione, sono riportate alcune “sure” del Corano e vengono raccontate alcune storie come quella di Adamo ed Eva, Noè, Abramo, viene anche menzionata la nascita di Gesù, molte cose coincidono con la religione cattolica, molte storie sono quasi le stesse, la religione islamica si trova al centro di tutto nella vita di ogni musulmano, in Occidente c’è una separazione tra religione e leggi, nei paesi islamici no, tutte le leggi vengono fatte in maniera conforme alla religione e alla base della vita di ogni musulmano c’è la religione islamica che governa su tutto. 

La storia ha come argomento fondamentale l’amore, un amore morboso che annienta, Dodola e Zam sono l’esempio che l’amore va oltre il sesso, oltre l’aspetto fisico, l’amore visto come qualcosa che prende l’anima e non solo il corpo, ma nella storia oltre all’amore si parla anche di razzismo, Zam è un ragazzo di colore e per la religione le persone di colore sono considerate inferiori, gli schiavi sono di colore, ma Dodola riesce a sottrarlo da una vita in schiavitù e lui diventa il suo tutto. Si nota anche L inferiorità della donna, una donna che non può aver accesso a libri e documenti che invece possono essere letti solo da uomini (Dodola infatti viene punita dallo sceicco perché trovata in biblioteca) la donna vista come oggetto, basta pensare che Dodola avendo il marchio degli schiavi viene usata solo per capricci sessuali, non merita né un marito ne rispetto. Una cosa che mi ha colpita è la questione delle spose bambine. Dodola viene venduta come moglie ancora bambina perché la sua famiglia ha bisogno di soldi, la cosa triste è che in molte zone ancora oggi si verifica ciò, la donna è vista come qualcosa di inferiore, è quasi una condanna nascere donna.

Vi consiglio di leggere questa graphic novel perché è un vero capolavoro, una storia ricca di eventi, ricca di insegnamento, ve ne innamorerete, circa 600 pagine intense, belle, che vi conquisteranno. 

CURIOSITÀ 

Una mia amica musulmana spesso mi racconta di come alcune cose siano diverse dalla nostra cultura occidentale, basti pensare che prima del matrimonio una coppia fidanzata non può uscire in pubblico, non può avere rapporti di alcun genere, questo viene considerato peccato, la conoscenza avviene dopo il matrimonio è con il matrimonio che imparano a conoscersi e ad amarsi, matrimonio che spesso viene combinato dalle famiglie, e qui vi racconto anche un’altra curiosità, ad un suo amico venne imposto dalla famiglia di sposare una ragazza, entrambi non si piacevano, i loro incontri avvenivano nelle rispettive case in presenza dei familiari, questo è conoscersi da fidanzati, senza uscire in pubblico, il ragazzo si oppose alla famiglia e la madre minacciò di impiccarsi così lui decise di sposarsi. Sembrano racconti di un romanzo ed invece è la realtà. 

Il ricevimento del matrimonio viene celebrato in due stanze separate, una destinata agli uomini dove si dedicano a balli e un’altra sala per le donne.

L’uomo può avere rapporti prima del matrimonio con donne impure, tra queste ci siamo anche noi occidentali, e ciò non è peccato. Se la donna invece ha rapporti con il suo fidanzato è poi per vari motivi la lascia, lei non verrà più sposata da nessuno, e alla mia domanda “Cosa le fa la famiglia?” La risposta è stata “sono guai”. 

Correte in libreria e non perdete questa meraviglia. 

venerdì 1 gennaio 2021

Recensione - “La mia prediletta” di Romy Haismann

“La mia prediletta” 

Di Romy Hausmann

Edito Giunti 

€ 16,90 cartaceo - € 10,99 eBook 


In una notte gelida, un'ambulanza porta in ospedale una donna investita da un'auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c'è una bambina dalla pelle bianchissima e gli occhi di un azzurro glaciale. L'unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l'indirizzo di casa: vivono chiusi in una capanna perché «nessuno li deve trovare». E il terrore sale quando la bambina afferma innocentemente, come se fosse la cosa più normale del mondo, che sua madre «ha ucciso per sbaglio papà», ma non serve chiamare la polizia perché hanno lasciato il fratellino Jonathan a ripulire quelle brutte macchie rosse sul tappeto... Appena viene avvisato, il commissario capo Gerd Bru?hling ha subito un'intuizione: quella donna non può essere che Lena Beck, la figlia del suo migliore amico, scomparsa 14 anni prima. Ma c'è qualcosa di vero in ciò che racconta quella strana bambina? Come ritrovare la capanna, il fratellino e il cadavere del rapitore, se davvero è stato ucciso? All'arrivo dei genitori di Lena in ospedale, una realtà ancora più sconcertante verrà alla luce. E sarà difficile districarsi in questa rete di verità, fantasie infantili, indizi contrastanti.


LA MIA RECENSIONE 

Una donna in fuga viene soccorsa dall’ambulanza dopo essere stata vittima di un incidente, con lei c’è anche una bambina, sua figlia. Una volta in ospedale viene chiamata la polizia perché la donna non ha nessun documento di riconoscimento, e sopratutto perché la bambina Hannah parla di cose strane, di una capanna, e che la madre per errore abbia ucciso suo padre. Chi è la donna? Chi è la bambina? Per la polizia la donna potrebbe essere Lena Benk, scomparsa misteriosamente da tredici anni prima. 

“La mia prediletta” è stato un romanzo sorprendente, mi ha tenuta incollata alle pagine con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, c’è adrenalina, inquietudine, ansia, suspence, ci sono colpo di scena che capovolgono tutti i pezzi che hai cercato di mettere insieme per giungere ad una spiegazione, ci sono tutti gli elementi necessari per un buon thriller. 

La storia è abbastanza complessa, inizialmente ci si ritrova immersi in mille domande senza riuscire a dare nessuna spiegazione logica, poi nel momento in cui pian piano tutto sembra iniziare avere un senso ecco che ...SBAM...il colpo di scena che capovolge tutto, che ribalta tutto ciò che hai costruito, e vi garantisco che le cose che accadono sono davvero impensabili e vi lasciano a bocca aperta. 

La storia ha un forte coinvolgimento psicologico, io personalmente ho provato inquietudine ed ansia sopratutto perché ciò che viene raccontato è un evento che nella realtà accade realmente, il rapimento di una donna da parte di uno psicopatico, durante la lettura ho provato ansia in alcuni momenti perché mi è capitato di pensare “e se mi trovassi in una situazione del genere? Segregata in una capanna lontana dal mondo alla mercé di un pazzo”. Il coinvolgimento è tale da farti percepire ogni stato d’animo di ogni personaggio, la paura, la follia, il dolore, ogni personaggio è creato in maniera così dettagliata da sembrare vero, sembra di assistere ad una storia vera con persone reali, e poi c’è stata Hannah, una bambina di tredici anni instabile mentalmente, lei in alcuni momenti mi ha messo i brividi, un senso di scossa che prende tutto il corpo, impressionante. 

Il finale è stato meraviglioso, inaspettato, sono arrivata quasi alla fine con un’idea, con un finale già creato nella mia mente perché arrivata a quel punto per me sembrava impossibile in qualcosa di diverso e invece ecco che arriva il successivo colpo di scena che mi fa restare a bocca aperta perché ciò che accade è impensabile, tutto viene capovolto. Un finale che ha reso a mio parere questo thriller un gran thriller.

Un thriller da leggere assolutamente, vi coinvolgerà molto psicologicamente, vi trasmetterà inquietudine e sopratutto nulla è scontato, una storia costruita alla perfezione così come i personaggi.

Lo consiglio perché è davvero un grande thriller.