sabato 28 novembre 2020

Recensione - “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone

 “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone

 Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma... I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.

LA MIA RECENSIONE 

“La tentazione di essere felici” è il primo romanzo di Lorenzo Marone che leggo e me ne sono innamorata, ora devo assolutamente recuperare e leggere gli altri. 

Il romanzo parla di Cesare Annunziata, un settantasettenne che vive a Napoli, vedovo, con due figli, ma la sua caratteristica principale è il suo carattere scontroso, burbero, è un vecchietto sempre con la risposta pronta che fa di tutto per tenere lontana la gente. Cesare ha commesso tanti sbagli nella sua vita e sopratutto non è riuscito a realizzare i sogni che lo avrebbero reso felice è libero, e giunto a settantasette anni realizza che la sua vita sta giungendo al termine e che è arrivata l’ora di agire per vivere a pieno e godersi gli ultimi anni o addirittura giorni che gli rimangono da vivere, perché a quell’età ogni giorno potrebbe essere l’ultimo e sopratutto decide di non lasciarsi coinvolgere dai problemi altrui.  La sua vita però subisce un cambiamento quando arriva la nuova vicina di casa, Emma con suo marito. Cesare subito capisce però che nella coppia ci sono delle cose che non vanno e inizia ad indagare. 

È stata dura chiudere l’ultima pagina di questo romanzo e dover dire addio ai suoi personaggi e sopratutto dover dire addio a Cesare, anche se lui è uno di quei personaggi che resteranno per sempre nel cuore e che ti capita di pensarli, lui sara così per me, mi capiterà di pensarlo e di commuovermi ancora nel ricordare la sua storia, il suo grande cuore, si perché Cesare è burbero, scontroso, allontana tutti, ma ha un grande cuore, lui è sempre pronto a dare una mano a chi ne ha bisogno, lui a settantasette anni decide di dedicarsi alla sua felicità e non accollarsi i problemi altrui, di sentirsi libero, folle, felice ma poi il suo buon cuore gli fa fare tutt’altro, lui si dedica a chi soffre, ad Emma, lei sconvolgerà la sua vita, Cesare farà di tutto per allontanarla dal dolore e darle felicità, salvarla, ma chi non vuole essere salvato non si salva mai. Cesare non mi ha fatto solo piangere ma anche ridere, sopratutto quando si spaccia per generale, colonnello, mettendo tutti sull’attenti, per non parlare delle sue indagini per scoprire qualcosa, tra inseguimenti, complotti, è davvero imbattibile...l’ho adorato e mi ha fatto morire dal ridere. 

“La tentazione di essere felici” è un romanzo che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita, una storia che insegna molto, sopratutto a goderci la vita, a vivere ogni giorno come fosse l’ultimo, fare pazzie, fare ciò che ci rende felici senza sentirci legati a nulla che non ci rende felici, Cesare inizia a godersi la sua vita a settantasette anni ma si accorge che nonostante si imponga di fare il duro il suo cuore in realtà è sempre pronto a soccorrere gli altri, alla fine non riusciremo mai a discostarci dalla nostra natura. 

Il finale del romanzo è stupendo e commuove, anche dopo aver concluso la lettura ci pensi e ti commuovi, pensi a Cesare e ti scende una lacrima, ho terminato il libro ieri e sono ancora qui a pensarci, si è creato un forte legame con Cesare, lui per me è stato reale, una persona sulla quale contare che trasmette la stessa tenerezza di un nonno, e forse è proprio per questo che  continuo a pensare all’intera storia e sopratutto al finale e non posso non emozionarmi e continuare a commuovermi. 

Leggetelo, fiondatevi in libreria, compratelo e leggetelo subito. 



martedì 24 novembre 2020

Recensione - “Un tè con biscotti a Tokyo” di Julie Coplin per Newton Compton



Un tè con biscotti a Tokyo di Julie Caplin
Edito Newton Compton
Prezzo cartaceo € 9,90 - Prezzo eBook €5,90

Fiona è una blogger di suc­cesso, specializzata in viaggi. Ha girato il mondo in lungo e in largo, ma il Giappone è sempre stato in cima alla sua lista dei desideri. Per questo, quando scopre di avere la possibilità di partire per un viaggio interamente pagato, è al settimo cielo: i suoi sogni sembrano avverarsi! E così arriva nella splendida città di Tokyo, vibrante di vita e di suggestioni, pronta a godersi la sua straordinaria avventu­ra… almeno finché non sco­pre che anche Gabe, l’uomo che le ha spezzato il cuore dieci anni prima, si trova lì. Nel tentativo di dimenticare il dolore del loro ultimo incon­tro, Fiona si getta a capofitto nell’esplorazione della città. Grattacieli mozzafiato, tem­pli e santuari antichissimi, il sushi, lo spettacolo della fioritura dei ciliegi: chissà se potranno funzionare come antidoto contro la tristezza.

LA MIA RECENSIONE 
Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio del romanzo.
Fiona é una blogger appassionata di fotografia e cultura Giapponese ed ha la fortuna di vincere un concorso di fotografia da svolgersi a Tokyo per poi allestire una mostra fotografica a Londra dove esporre le foto. Atterrata a Tokyo scopre che il suo mentore, colui che dovrà guidarla nella realizzazione delle foto è Gabriel Burnertt, con lui c’è stato un trascorso non tanto positivo ed ora dopo dieci anni si rincontrano a Tokyo. Fiona viene ospitata da una famiglia giapponese dove c’è la saggia Haruka, una signora minuta molto saggia che le farà scoprire la famosa cerimonia del tè, e la prenderà sotto la sua ala protettiva in una città sconosciuta alla ragazza. Il romanzo non ha superato le mie aspettative, credevo di immergermi in una bellissima storia d’amore ambientata in una delle città più belle e caratteristiche del mondo e invece non è stato così, ci sono state cose positive ma anche cose negative, anzi la negatività del romanzo è stata proprio Fiona, ma partiamo da ciò che ho trovato bello. Mi è piaciuta molto la descrizione di Tokyo, fa venire voglio di trovarsi lì di immergersi in una città dove il moderno e le antiche tradizioni si fondono, dove troviamo grandi grattacieli ma anche antichi templi immersi nel verde, stupenda la fioritura dei ciliegi, ho immaginato di trovarmi lì immersa tra quei boccioli rosa, delicati, un evento che in Giappone è molto importante. Quanto mi piacerebbe andarci un giorno, e durante la lettura la mia voglia di teletrasportarmi li è stata molto forte. È stato un bellissimo tour nella città dei miei sogni. 
Mi è piaciuto molto il personaggio di Haruka, lei è una graziosa signora dal pugno di ferro ma con un cuore molto grande, i suoi consigli, le sue perle di saggezza sono stati molto significativi e fanno conoscere anche la parte più filosofica della cultura giapponese, lei mi ha trasmesso molta tranquillità, è stato un personaggio molto positivo e poi ho adorato la sua casa e il suo giardino. 
Durante la lettura però ho riscontrato anche cose negative, la prima parte è dedicata alla visita di Fiona presso i luoghi più caratteristici di Tokyo, e nonostante la descrizione della città mi sia piaciuta molto, ha messo in secondo piano la storia tra Fiona e Gabriel, è stato come leggere un diario di viaggio dove il turista racconta i posti visitati, e questo non mi è piaciuto molto avrei preferito una storia un po’ più approfondita non messa in secondo piano, però già dopo metà libro la situazione migliora, inizia a dedicarsi maggiormente ai due personaggi lasciando un po’ da parte la città, ma c’è una cosa che secondo me è stata al massimo della negatività...Fiona, lei non mi è piaciuta, antipatica, priva di espressione, piatta, e tutto ciò si è riversato sull’intera storia. Fiona dice di essere appassionata del Giappone ma durante la lettura ho notato che non sa nulla, non sa nemmeno che in Giappone si mangia sushi, non sa cosa sia la tempera, e si meraviglia persino dell’uso delle bacchette, se amo così tanto una città almeno delle cose basilari ne sei a conoscenza, appena arriva in Giappone, la città dei suoi sogni, non fa che lamentarsi e notare che le giapponesi sono aggraziate e minute mentre lei non lo è, se fossi stata al suo posto avrei fatto i salti di gioia, trovarmi lì vedere un sogno realizzato, lei invece no, nessuna emozione. Fiona non ha fatto altro che lamentarsi, innervosirsi per ogni critica ricevuta o comportamento per lei non giusto e sbuffare ai dieci mila messaggi che le manda sua madre, un altro personaggio fenomenale, le avrei strozzate entrambe vi giuro. Ha rovinato perfino la storia con Gabriel, poteva essere una bella storia ma il suo essere piatta e priva di emozioni hanno reso la storia poco coinvolgente, lei non ha lottato per amore, non ha manifestato gelosia, non ha dimostrato gioia, non ha fatto un genato carino verso l’uomo del quale è sempre stata innamorata, nulla di nulla, infatti mi sono chiesta cosa abbia trovato di interessante lui in lei. Odiosa fino alla fine, però ho notato che questa sua negatività è sfociata in qualcosa di positivo perché scatena così tanto odio nel lettore da coinvolgerlo durante la lettura, speri in qualche suo cambiamento.         
Ora siete tutti curiosi di leggere il romanzo lo so, soprattutto di conoscere la mitica è simpaticissima Fiona. 
Non è stato un brutto romanzo ma non ha Superato le mie aspettative, non mi ha coinvolta. 

lunedì 16 novembre 2020

Recensione-"Oregon Hill" di Howard Owen - NN5 Editore

 

"Oregon Hill" di Howard Owen

Edito NN5 Editore

€ 18,00

288 pagine

Willie Black è un giornalista vecchio stampo, ama il suo lavoro ed è mosso da un senso di giustizia che è quasi il retaggio di un’altra epoca. Per contro, beve troppo, e il suo carattere ruvido e schietto, poco incline al compromesso, non lo aiuta: infatti, dopo una lunga carriera nella cronaca politica del quotidiano dove lavora, Willie viene retrocesso alla nera, l’ultima sponda prima del licenziamento. Quando il cadavere di una studentessa viene ritrovato senza testa nelle acque del South Anna, la polizia archivia il caso appena il danzato confessa; ma Willie è convinto che dietro quel delitto si nasconda un colpevole ben più insospettabile. Così, intraprende un’inesorabile crociata a Oregon Hill, quartiere storico della città di Richmond in Virginia, dove è costretto a farsi strada in un clima di razzismo, corruzione e menzogne, alla ricerca della verità a ogni costo.

LA MIA RECENSIONE

Nelle acque del South Anna a Richmond negli Stati Uniti, viene trovato il corpo di una ragazza uccisa brutalmente, sulla scena del crimine si trova Willie Black, un giornalista di cronaca nera. Il giorno dopo il ritrovamento del cadavere vien trovato l'assassino, ma Willie non è convinto della sua colpevolezza, c'è dell'altro, infatti seguendo alcune piste, e con l'aiuto di alcuni agganci, Willie scopre qualcosa di losco, di oscuro.

Inizialmente, le prime cinquanta pagine sono state un po lente, l'autore si dilunga su eventi passati di Willie e di altri personaggi, discostandosi dalla storia principale, e questo un po ha rallentato la lettura perché si vuole a tutti i costi conoscere di più sul caso e scoprire il colpevole ma poi dopo le prime pagine la storia perde questa lentezza e una pagina tira l'altra fino ad arrivare ad un finale bomba, tutte le descrizioni, le storie passate dei personaggi che inizialmente possono sembrare di poco conto, alla fine sono risultate indispensabili per la storia e sopratutto per lo svolgimento delle indagini e la scoperta del colpevole, verso la fine si va contro dei colpi di scena inimmaginabili, colpi di scena che riguardano un po tutti i personaggi.

Un libro eccellente, l'autore ha saputo creare una storia che lascia con il fiato sospeso man mano che si va verso la fine, gli ultimi capitoli mi hanno tenuta incollata alle pagine fino alla fine, una storia fatta di corruzione, razzismo, minacce, la classica storia dal fascino americano, il personaggio di Willie mi è piaciuto molto, lui ha dato un pizzico di leggerezza alla situazione drammatica che viene raccontata, lui è stato anche un po ironico oltre che a dongiovanni e in alcuni punti mi ha regalato anche un sorriso, perfino in una situazione di pericolo Willie trova il coraggio di fare ironia, un personaggio indimenticabile, un cronista che non si arrende e non si ferma alle minacce e alla corruzione che negli USA è molto frequente per quanto riguarda il sistema giudiziario.

Un libro da leggere assolutamente, vi immergerete nella piccola cittadina di Oregon Hill, e con Willie lavorerete ad un caso di omicidio venendo coinvolti totalmente e conoscerete tanti altri personaggi, anche un po bizzarri. Leggetelo. 

giovedì 12 novembre 2020

Recensione - "Fairy Oak - La storia perduta" di Elisabetta Gnone per Salani Editore

 

TITOLO: La storia perduta

AUTORE: Elisabetta Gnone

EDITORE: Salani

PREZZO: 17,10 €

LA SERIE FAIRY OAK:

1. Il segreto delle gemelle

2. L'incanto del buio

3. Il potere della luce

4. Capitan Grisam e l'amore

5. Gli incantevoli giorni di Shirley

6. Flox sorride in autunno

7. Addio Fairy Oak

8. La storia perduta

Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak, e così capita di immelanconirsi riguardando vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure.Ma quando i ricordi approdano all'anno della balena, i cuori tornano a battere e i visi a sorridere. Che anno fu! Cominciò tutto con una lezione di storia,proseguì con una leggenda e si complicò quando ciascun alunno della onorata scuola Horace McCrips dovette compilare il proprio albero genealogico.Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà. 


LA MIA RECENSIONE


Ringrazio la casa editrice Salani per la copia in omaggio di questo ultimo capitolo della serie "Fairy Oak-La storia perduta". Ho letto la serie qualche anno fa e me ne sono innamorata, immergersi in quel mondo fatato, fatto di magici, non magici e di tenere e graziose fatine mi ha incantata, mi ha fatto vivere la magia, un mondo fatto di mistero, incantesimi, un nemico oscuro, antiche leggende e tanti personaggi unici e bizzarri. La serie è composta da una prima trilogia che parla delle gemelle Vaniglia e Pervinca, due streghe identiche nell'aspetto ma dai poteri diversi, una strega della luce e l'altra strega del buio, le due streghette si ritrovano ad affrontare un nemico oscuro che mette in pericolo il villaggio di Fairy Oak e i suoi abitanti, con il solo scopo di dividere le due gemelle. Alla trilogia seguono altri quattro libri che ci raccontano delle avventure degli altri personaggi del villaggio, ed ora a distanza di anni si ritorna a Fairy Oak con una nuova avventura, "Fairy Oak-La storia perduta".

Vaniglia e Pervinca sono cresciute ormai, hanno figli e nipotini, un pomeriggio si incontrano per ricordare alcune avventure vissute quando erano delle ragazzine, viene ricordata un'avventura in particolare, la ricerca di una storia perduta, che ha a che fare con una balena misteriosa a Fairy Oak.

Ritornare a Fairy Oak è stato bellissimo, e questa nuova avventura è stata emozionante, avventurosa, una storia che scalda il cuore e che dona un sorriso. Fairy Oak è una di quelle storie che restano nel cuore ed ha il potere di allontanarti dal mondo reale e trasportarti nella Valle di Verdepiano al villaggio di Fairy Oak a contatto con tanti personaggi unici che diventano amici del lettore restando nel suo cuore.

Ho letto la serie due volte e ogni volta è stata come la prima, "La storia perduta" è un libro magnifico come tutti gli altri precedenti, mi ha fatto sognare, ridere, e sopratutto in compagnia di Vaniglia, di Pervinca e dei loro amici non ci si annoia mai, la storia trasporta il lettore in un mondo fatato, magico a contatto con la natura, insegna molto sull'amicizia e anche sull'amore. 

Ho atteso tanto l'uscita di questo nuovo capitolo e non immaginate la mia gioia quando ho avuto il libro tra le mani, credo che la cosa fondamentale di un libro sia proprio questa, la gioia nel cuore del lettore, anche dopo anni, di ritornare in un luogo nel quale si è già stati e incontrare di nuovo personaggi che non si sono mai dimenticati...Fairy Oak ha questo potere.

Se non avete ancora letto la serie rimediate perché è stupenda, vi farà vivere in un mondo magico distaccandovi dalla realtà, vi innamorerete di ogni singola pagina e non ne avrete mai abbastanza.

Grazie Elisabetta Gnone per avermi fatto rivivere un'altra bellissima avventura in compagnia di Vaniglia e Pervinca..