TITOLO: Eppure cadiamo felici
AUTORE: Enrico Galiano
EDITORE: Garzanti
PREZZO: € 16,90
E BOOK: € 8,99
PAGINE: 381
Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un'estranea per i suoi compagni. Perchè lei non è come loro. Non le interessano le mode, l'appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne ha mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall'enesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiaccherano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola. E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l'amore scoppia senza preavviso. Senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana sensazione che prova. Ma la felicità a volte può durare un solo attimo. Lo scompare, e Gioia non sa dove cercarlo. Perchè Lo nasconde un segreto. Un segreto che solamente lei può scoprire. Solamente Gioia può capire gli indizi che lui ha lasciato. E per seguirli deve imparare che il verbo amare è una parola che racchiude mille e mille significati diversi.
Cari lettori, mi chiamo Stefania e questa è la mia prima recensione su questo splendido blog. Ho scelto questo libro sia per l'autore che stimo molto, che per il tema trattato riguardante i problemi degli adolescenti di oggi, questo argomento mi coinvolge parecchio dato che sono mamma di una bimba prossima all'adolescenza e quindi anch'io come molti lettori mi ritroverò ad affrontare questo periodo difficile e complicato....ahimè!!!!
L'autore Enrico Galiano, professore di lettere molto amato dai suoi studenti, non a caso nominato nella lista dei 100 professori migliori d'Italia, ha un modo di scrivere a mio parere molto coinvolgente, tanto da trascinare il lettore nella storia pagina dopo pagina.
Veniamo ora ai protagonisti di questa storia...
La protagonista femminile si chiama Gioia Spada, ha diciassette anni, capelli rossi, una pioggia di lentiggini sul viso che fanno da cornice ai suoi occhi blu.
" Gioia Spada: diciassette anni, capelli rossi naturali, una pioggia di lentiggini, che dal naso scende giù fino agli zigomi. Due occhi che son due grandi laghi blu, di quelli che sembrano sempre lucidi anche quando non lo sono.
Camicia di flanella a quadrettoni sempre addosso, insieme a un paio di jeans strappati e sgualciti, ma non di quelli strappati e sgualciti che in realtà costano come due mesi di affitto"
Gioia a scuola si sente un'estranea per i suoi compagni, perchè è diversa da tutte le ragazze della sua età, non le interessano le mode, le feste e tutto ciò che riguarda gli adolescenti di oggi.
A casa vive una situazione difficile, abita in un appartamento in affitto con isuoi genitori e la nonna.
Quasi ogni giorno assiste alle liti dei suoi genitori, e proprio durante una di queste liti scappa di casa, in piena notte.
Correndo in giro per la città senza sapere dove andare, ad un certo punto sfinita e senza fiato si ferma davanti ad un bar che non conosce, si guarda in giro e si rende conto che in quella zona della città non c'è mai stata.
Sfinita si siede su una sedia davanti al bar e si addormenta.
Viene svegliata dopo un po' da
un rumore sordo e ripetuto, si alza e segue il rumore....vede un
ragazzo che indossa una felpa e ha il cappuccio in testa, sta
giocando a freccette e il rumore che sentiva era la freccetta che
colpiva il centro del bersaglio.
Il suo nome è Lo.
“All'angolo
in fondo, vede qualcosa,e soprattutto vede qualcuno.
Sembra
un ragazzo:ha uan felpa col cappuccio in testa.
E
sta giocando a freccette, da solo.”
Quando il ragazzo si accorge di
lei, iniziano a chiaccherare e ad un certo punto lui riesce anche a
farla ridere, cosa molto rara per Gioia.
Ad un certo punto, si sente una
voce nella notte che urla il nome di Gioia, è suo padre che la cerca
disperato. Lei invece di rispondere si nasconde.
Quando la voce si allontana lei
saluta Lo, ma lui cerca un pretesto per poterla rivedere e così con
la scusa di ripararla dal freddo, le presta la sua felpa.
“Gioia
indossa la felpa. Lo guarda per qualche istante in viso:
adesso
che non ha più il cappuccio, riesce a vederlo nella sua interezza.
Ha
i capelli tagliati cortissimi, castano chiaro, che riflettono un po'
della
luce dei lampioni in strada: una bocca molto grande,
leggermente
sproporzionata rispetto al resto del viso, ma senza stonare:
sembra
più che altro la bocca di uno che quando ride ha una di quelle
risate contagiose
che
si vedono bene, che si fanno sentire, due occhi castano scuro appena
un po'
schiacciati,
quasi a mandorla, con ciglia molto lunghe e poi, vicino al
sopracciglio, il segno di una voglia scura lunga un paio di
centimetri, che si porta via anche qualche
pelo
del sopracciglio stesso.”
Gioia dopo aver conosciuto Lo si
rende conto che esiste qualcuno che può comprendere il suo mondo,
per la prim
a volta non si sente più sola, e mano a mano che i loro
incontri diventano sempre più frequenti, scoppia l'amore.
Quando un giorno all'improvviso
Lo sparisce con il suo segreto, Gioia è disperata, ma solo lei sarà
in grado di capire il mistero che avvolge Lo, con degli indizi che
lui gli ha dato, tassello dopo tassello dovrà ricostruire il puzzle.
Questa è una di quelle storie
che ti prendono, ti entrano dentro, e non vedi l'ora di arrivare alla
fine.
Volevo evidenziarvi un estratto
di questo libro che mi ha fatto pensare...
“ Funziona
che il momento è sempre e solo adesso, che se pensate di
tenervi
il meglio siete dei cretini, che se ve ne state lì buonini buonini
nascosti
dietro la scusa che adesso siete piccoli, che adesso non è ancora
il
momento, domani e fra dieci e fra vent'anni farete sempre la stessa
cosa
direte
sempre che non siete pronti, che non è il momento, che ci vuole
ancora
aspettare
di essere sicuri, di essere tranquilli, la crema non la mangerete
mai,
perché
l'unica certezza che abbiamo è che nessuno di noi, nessuno, finirà
mai
di
mangiare il suo pasticcini per intero.
Ci
sarà sempre qualcosa che resterà da fare.
Ci
sarà sempre qualcosa di incompleto.”
Che ne pensate? Io condivido
questo pensiero, non si deve sempre rimandare, le occasioni arrivano
una volta sola nella vita e bisogna prernderle al volo perchè come diceva la mia cara nonna...
" Il treno passa una sola volta...."
STEFANIA