TITOLO: L'incredibile viaggio di un piccolo robot dal cuore grande
AUTORE: Deborah Install
EDITORE: Piemme
PREZZO: euro 17,50 cartaceo - euro 9,99 ebook
PAGINE: 318
Ben e sua moglie non sono esattamente in un momento felice del loro matrimonio. Sarà che Ben, trentenne, sembra non avere ancora deciso cosa fare della sua vita e aver messo in soffitta i sogni di un tempo. Cosa che Amy, dedita alla carriera di avvocato, non gli perdona: "non hai mai realizzato niente in vita tua," gli rimprovera spesso. Forse per questo, quando un piccolo robot scalcinato compare nel loro giardino - non si sa da dove provenga, e poi è un modello vecchissimo, non come i moderni "androidi" che le amiche di Amy usano per le faccende domestiche -, Ben decide di prendersene cura. Da dove arriva il piccolo, dolcissimo Tang? Un robot vintage che non ha funzioni utili, dice solo poche parole, e ogni tanto piange e strepita se le cose non vanno come vuole lui...
Eppure tra Tang e Ben inizia a nascere silenziosamente un'amicizia. Adesso finalmente Ben ha una missione: riportare a casa quel piccolo robot che ha bisogno di essere aggiustato, ma sa come "aggiustare" gli esseri umani intorno a lui. Comincia così un lungo viaggio che li porterà intorno al mondo, e che insegnerà a Ben un paio di cose sul senso della vita. E forse, proprio grazie a questo incontro speciale, Ben riuscirà a riavvicinarsi ad Amy che, in fondo al cuore, lo stava solo aspettando.
Esordio fulminante che ha fatto innamorare i lettori inglesi, questo romanzo è un delizioso e irresistibile inno all'amicizia, anche quella più improbabile. Impossibile non leggerlo con un sorriso sulle labbra.
"<<C'è un robot in giardino>> mi informò mia moglie Amy.
[...] Non battei ciglio.
<<Ho detto che c'è un robot in giardino.>>
Con un pigro sospiro, scostai il piumone e raggiunsi la finestra che si affacciava sulle aiuole incolte dietro casa nostra.
<<Come fa ad esserci un robot in giardino?>> Silenzio.
[...] Poi scostai la tenda e guardai bene oltre la finestra. C'era davvero un robot in giardino."
Inizia così questo capolavoro, un romanzo meraviglioso che riesce a scaldare il cuore.
"L'incredibile viaggio di un piccolo robot dal cuore grande" parla della grande amicizia tra un piccolo robot, Tang, e un uomo, Ben, un' amicizia pura, vera, emozionante, tenera, commovente ma anche molto ironica. Ben trova Tang nel giardino di casa sua e dopo essere stato lasciato dalla moglie, decide di viaggiare per il mondo alla ricerca del creatore di Tang, l'unico che secondo Ben può ripararlo, infatti Tang è in pessime condizioni e necessita con urgenza di essere riparato.
"Al centro di quel guazzabuglio meccanico splendeva una luce che pulsava ritmicamente e che presumevo fosse il cuore del robot."
Ho amato questo romanzo, è un vero capolavoro, una storia fuori dal comune, una storia emozionante, tenera, dolce, ma anche ironica, durante la lettura mi sono emozionata molto, e anche commossa, ma ho anche riso, infatti Tang oltre ad essere un robot tenero, dolce e affettuoso, combina anche molti pasticci, e sopratutto è molto testardo, e in più momenti mi ha fatto morir dal ridere, avete presente un bambino? Beh Tang è proprio così.
Ben e Tang sono due personaggi che ho amato fin da subito, la loro amicizia è unica e scalda il cuore, si completano a vicenda, mi sono affezionata molto a Tang, ne parlo come se fosse reale, in fondo durante la lettura lo è stato davvero, e terminare il romanzo è stato un po triste, ma Tang lo porterò sempre con me, lui è davvero speciale, non solo per Ben ma per tutti i lettori, è impossibile non affezionarsi a lui.
"L'incredibile viaggio di un piccolo robot dal cuore grande" è una favola moderna che insegna molto sull'amicizia e sull'amore, un romanzo unico, fatto di dolcezza e tante ma tante emozioni, mi sono divertita molto leggendo i dialoghi tra Ben e Tang, immaginavo la sua vocina elettronica ed è stato un vero spasso, durante la lettura ho immaginato la storia sotto forma di film, magari sotto forma di film Disney...sarebbe perfetto. "L'incredibile viaggio di un piccolo robot dal cuore grande" è uno di quei romanzi che restano, che ce li portiamo nel cuore per sempre, che regalano emozioni uniche.
Io vi consiglio di leggerlo, non potete farvelo scappare, merita davvero tanto.
"Be', devo ammettere che non mi sarei mai immaginato di attraversare il deserto su una Dodge Charger in compagnia di un robot rétro e di un bassotto radioattivo. Ma la vita a volte prende strane direzioni, e in questi casi l'unica cosa da fare è assecondarla e godersela un pò."
"Il robot saltellò da un piede all'altro e con uno strillo mi avvolse il braccio meccanico attorno alle gambe. <<Ben e Tang>> disse. <<Ben e Tang.>>
<<Okay, Tang, messaggio ricevuto.>> Me lo staccai di dosso e ci mettemmo in cerca di un posto per mangiare."
"<<Ben non serve an-droide. Ben ha Tang>>"
"<<Allora, rispiegami un pò perchè non ti piacciono gli androidi.>>
<<No>>
<<Forse perchè sei geloso?>>
Dopo un attimo di esitazione, rispose di no.
<<E allora perchè?>>
Lui continuava a tacere.
<<Tang, non fare l'ostinato. Dimmelo.>>
<<Dormire ora.>>"
"<<Se non ti interessa l'intelligenza artificiale, allora perché ti sei messo in viaggio con un robot? Che cos'ha di tanto speciale questo Tang?>> E guardò il robot in stato ormai comatoso.
Ci riflettei qualche istante, prima di rispondere.
<<Quando me lo sono ritrovato in giardino mi ha fatto pena e non ho potuto evitare di chiedermi come ci fosse arrivato. Ma più lo conosco...insomma, non è soltanto un robot rétro, e non ha niente a che vedere con gli androidi. Apprende ne sono certo. Non si limita a eseguire gli ordini; anzi, in realtà è raro che li esegua. E' ostinato e chiede sempre spiegazioni su quello che faccio. Però è premuroso. Come hai detto tu: è speciale."
"<<Che hai fatto? Hai guardato la tivù tutto il tempo?>>
<<Si, a parte telefono.>>
Non ero sicuro di aver capito bene.
<<Usato telefono.>>
<<Per cosa?>>
<<Per chiamare tivù. Uomo in tivù dice chiamare. Fa vedere numero. Io chiama.>>
<<Hao telefonato a un telequiz?>>
<<Si>>
<<E sei riuscito a prendere la linea?>>
<<Si.>>
<<E allora?>>
<<Uomo parla giappo-nese. Non capisce.>>"
"<<Perchè noi siamo amici, vero?>>
<<Si. Ben è amico di Tang. Tang vuole bene a Ben.>>
A quel punto mi venne un grappo in gola e non seppi più che cosa dire. Avevo davanti un robot che non afferrava il concetto della parola "perchè", e faticava a cogliere l'idea di motivazione. Un robot che, visto che nessuno gli aveva mai insegnato che cosa significasse perdonare, non si rendeva conto di averlo fatto oppure no. Eppure, di tutte le emozioni umane più complesse che vrebbe potuto assimilare, a quanto pareva aveva colto proprio l'amore."