lunedì 17 gennaio 2022

Recensione - “il sale della terra” di Jeanine Cummins

 
“Il sale della terra” di Jeanine Cummins
Edito Feltrinelli 
€ 18,00 
Pagine 410
Dici Acapulco e pensi a spiagge di sabbia finissima, mare cristallino e palme accarezzate dalla brezza. Ma oggi la perla del Pacifico è molto diversa dall’immagine da cartolina usata per attirare i turisti. Il narcotraffico si è insinuato in città e gli omicidi sono all’ordine del giorno. Ad Acapulco vive Lydia, che si divide tra il lavoro in libreria e la famiglia: il marito Sebastián, giornalista, e il figlioletto Luca, otto anni e un’intelligenza fuori dal comune. Quello che Lydia non si aspetta è che la sua esistenza venga sconvolta improvvisamente, quando un commando di uomini armati irrompe alla festa di compleanno della nipote e stermina i suoi cari. Nascosti in bagno, solo Lydia e Luca si salvano dalla carneficina, e per loro inizia una fuga estenuante. Rimanere in Messico equivale a morte certa, ma per non farsi rintracciare dal boss che ha ordinato il massacro bisogna evitare le strade più battute e i normali mezzi di trasporto. Così, a madre e figlio non resta altro che prendere la via dei migranti. Questo significa anche salire sulla Bestia, il treno merci su cui si salta al volo rischiando di finire stritolati. Affrontano così la difficile traversata del deserto, conoscono altri migranti, alcuni disposti ad aiutarli, altri pronti ad approfittarsi di loro, cercando disperatamente di conservare la propria umanità in un’esperienza che di umano ha ben poco. Ma è davvero possibile raggiungere il confine? I sicari li troveranno? E cosa ha scatenato la furia del boss che li vuole morti?
 
LA MIA RECENSIONE

Il romanzo è ambientato in Messico, nella città di Acapulco, una città che sembra paradisiaca, mare, sole, natura ma in realtà lo è solo per i turisti, perché la presenza dei cartelli messicani (narcos) rende la vita degli abitanti impossibile. Ad Acapulco arriva un nuovo cartello “los jardineros”, il loro capo sembra un tipo pacifico più del precedente ma non per molto, i morti iniziano ad arrivare e un giorno arriva anche il turno di Sebastian, giornalista locale che specializzato in materia di narcos. Durante una festa Sebastian e i suoi familiari vengono brutalmente uccisi, unici superstiti sono il figlio Luca e la moglie Lydia. Per loro è giunto il momento di andare via, sono in pericolo, il capo de “Los jardineros” li sta cercando. Così mamma e figlio intraprendono un viaggio come migranti per giungere verso la libertà, verso gli Stati Uniti. Il viaggio intrapreso non è semplice, molti perdono la vita soprattutto a bordo della Bestia, il treno merci sul quale viaggiano i migranti. 
Ho amato “il sale della terra”, un romanzo di grande bellezza, un romanzo che fa riflettere, che emoziona, che fa stare male e fa piangere. La storia di Lydia e Luca è stata molto toccante soprattutto se si pensa che nella realtà ciò che hanno subito loro accade realmente, gente disperata che fugge dalla povertà, dalla criminalità, dalla morte, da un marito violenti, da un padre violento, si mettono in viaggio, un viaggio molto rischioso che forse li porterà alla libertà, verso gli Stati Uniti, dico forse perché durante il viaggio i migranti sono esposti a tanti rischi, la polizia, i narcos, rapimenti, abusi sessuali da parte di altri migranti, c’è il treno merci sul quale salgono per viaggiare, basta un piccolo errore nel saltare sul treno che il viaggio è finito, e poi la traversata del confine, una lunga camminata nel deserto, dove un piccolo errore può portare alla morte. Il romanzo fa riflettere molto, spesso ci lamentiamo della nostra vita, una vita fatta di comodità, abbiamo tutto, una vita tutto sommato non male, ma ci lamentiamo del superfluo, e non pensiamo a chi invece in altre parti del mondo una vita non ce l’ha, anzi va in contro alla morte per sperare in una vita un poco migliore, leggendo del viaggio di Lydia e Luca mi sono resa conto di quanto sono fortunata ad avere la mia vita perché invece c’è chi, in questo caso, vive in un paese difficile, pericoloso, e si mette in cammino con pochi soldi e sfidando pericoli per iniziare qualcosa di nuovo, altrettanto difficile, perché la vita di questi migranti resterà difficile per sempre, anche superato il confine, arrivati negli Stati Uniti la loro presenza sarà sempre di troppo e ci sarà sempre un momento in cui il governo americano li deporterà di nuovo a sud, infatti tra tanti migranti ci sono anche i deportati, coloro che una volta scaduto il permesso per restare negli Stati Uniti vengono rimandati in Messico e quindi rifare tutto da capo. 
Il romanzo è di una bellezza unica, coinvolge molto emotivamente, soprattutto perché l’autrice ha vissuto in prima persona un’esperienza simile, suo marito è un migrante, anche quando è giunto negli Stati Uniti è sempre stato in pericolo di deportazione così l’unica soluzione è stata quella di sposarsi con l’autrice, all’epoca loro due si frequentavano come coppia ma per vivere il loro amore sereni hanno deciso di sposarsi. Un romanzo che consiglio di leggere, anzi dovete leggerlo, è uno di quei libri che vanno letti, coinvolge soprattutto emotivamente, commuove, fa riflettere. 

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