mercoledì 26 maggio 2021

Recensione - “Il quaderno delle parole perdute” di Pip Williams


“Il quaderno delle parole perdute” di Pip Williams 
Edito Garzanti
€ 17,90 cartaceo - € 9,99 eBook 
430 pagine 

Oxford. Lo Scriptorium nel giardino segreto è il luogo preferito della piccola Esme. Lì, nascosta sotto un immenso tavolo di legno, ruba parole scritte su bianchi fogli. Parole che il padre lessicografo scarta mentre redige il primo dizionario universale. Più Esme cresce, più capisce che le definizioni che non compariranno nel lemmario ufficiale hanno qualcosa in comune: parlano delle donne, del loro modo di essere, delle loro esperienze. Parlano della sorellanza, dell’amore che non è solo possesso, dell’essere compagne in una lotta comune. Escluderle significa non dar loro una voce, guardare il mondo da un unico punto di vista, soffocare possibilità e speranze. Eppure c’è chi fa di tutto per farle scomparire per sempre. Anni dopo, Esme è determinata a fare in modo che questo non accada. Per tutta la vita ha collezionato quelle parole con l’intenzione di proteggerle, perché ha un sogno: scrivere un dizionario delle donne, che restituisca a ciò che è andato perduto il rispetto che merita. Per farlo deve combattere contro chi non la pensa come lei. Ma a darle coraggio ci sono tutte le donne che da secoli non aspettano altro che far parte della storia e non essere dimenticate.


“Il quaderno delle parole perdute” è un romanzo intenso, bello, molto interessante, si basa sulla vera storia della creazione del dizionario inglese ad Oxford nel 1900. Esme fin da bambina ha frequentato lo scriptorium dove lavorava suo padre alla creazione del dizionario, fin da piccola si è appassionata alle parole e al loro significato, ma sopratutto Esme ha raccolto e custodito tante parole non adatte al dizionario, parole di donne, parole del popolo, parole che venivano messe da parte per essere dimenticate, ma Esme voleva salvarle così ogni giorno va al mercato con la cara Lizzie alla ricerca di parole nuove da poter segnare, e per creare un suo dizionario dedicato alle donne. 

È stato molto bello conoscere la storia del dizionario inglese, alcuni personaggi sono davvero esistiti ed hanno realmente lavorato allo scriptorium e questo l’ho apprezzato perché l’autrice ci fa conoscere persone delle quali io personalmente non ho mai letto nulla, e sopratutto mette in evidenza la difficoltà nella creazione del dizionario, bisognava analizzare parola per parola, riportare il suo significato, apportare correzioni alle varie bozze e mandare tutto alla Press di Oxford, per completare una lettera ci volevano anni, e la difficoltà stava nel revisionare tutto ogni volta che con il passare del tempo nascevano parole nuove da aggiungere, un lavoro inimmaginabile, ogni lavoratore era prezioso alla creazione del dizionario. 

Esme mi è piaciuta molto come personaggio, una ragazza sulle sue, semplice, dolce, con tanta voglia di raggiungere il suo sogno e dare voce alle donne attraverso il suo dizionario, in un’epoca in cui la donna era considerata inferiore, non poteva assumere un certo linguaggio ed avere certe idee, Esme è stata abbastanza moderna e ha cercato di stravolgere tutto, se ne è fregata di usare parole scandalose, del giudizio altrui, per lei non era giusto, anche le donne e le loro parole erano meritevoli di essere inserite nel dizionario della lingua inglese, e se Oxford non lo permetteva, beh ci avrebbe pensato lei. 

All’inizio ho avuto qualche difficoltà ad approcciarmi alla storia, la parte iniziale del romanzo è stata abbastanza lenta, in me non è scattata quella cosa che ti rende impossibile staccarsi dalle pagine, ed ho avuto timore di proseguire in questo modo fino alla fine, ma dopo le prime 150 pagine la situazione è migliorata, la storia ha perso un po’ della sua lentezza e la storia è diventata più fluida, anche perché sono subentrati personaggi che hanno reso tutto più movimentato e interessante. Le parti lente ci sono state anche verso la fine ma il finale mi ha sorpresa, non me lo aspettavo, è stato emozionante, dolce, imprevisto. 

A parte qualche punto lento che può portare noia al lettore, il romanzo è stato molto bello, interessante e pieno di fascino, una storia da conoscere che parla di donne, di parole, e sopratutto della loro forza. 

1 commento:



  1. Ho visto prove fatte da molte persone sul signore Michel Pierre, così lo ho contattato per ottenere il mio prestito di 65.000€, regolare i miei debiti e realizzare il mio progetto. è con il signore. Michel Pierre che la vita, il mio sorrida nuovamente è Signore. di cuore semplice e molto comprensiva vi giuro in nome di dio che esistono veramente privati prestatori. Ecco la sua posta elettronica: combaluzierp443@gmail.com

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